Trump Minaccia “Vieterò le vendite di auto elettriche”

Donald Trump minaccia ormai da tempo che non nasconde il suo disprezzo per le auto elettriche, ma nella sua ultima apparizione, ha minacciato  di vietare la vendita dei veicoli a spina, nel caso naturalmente dovesse essere rieletto.

Si conferma, dunque, la sua decisa ostilità nei confronti delle politiche dell’attuale amministrazione Biden: già nei mesi scorsi, Trump ha messo all’indice le Bev perché a sua detta “non funzionano”, ha promesso di distruggere le normative varate dalla Casa Bianca per promuovere la mobilità a batteria, ha anticipato l’imposizione di dazi al 100% sulle importazioni dal Messico, messo in dubbio gli effetti del cambiamento climatico (“una bufala”) e le relative politiche di contrasto. Allo stesso tempo, ha corteggiato l’industria petrolifera pur di ottenerne l’appoggio nella sua nuova corsa alla Casa Bianca.

Dubbi e interrogativi. A questo punto, è lecito chiedersi quante possibilità abbia Trump di dare seguito ai suo propositi. In caso di rielezione, è probabile che gli basti firmare un ordine esecutivo per non passare dalle forche caudine del Congresso, ma si tratta di uno strumento che negli ultimi anni è diventato oggetto di non poche polemiche politiche.

Tuttavia, Trump ha altre frecce al suo arco, non tanto per bloccare di colpo le vendite di elettriche, quanto per frenarle e creare ostacoli alle strategie dei costruttori. Alcune le cita il New York Times in un lungo articolo di commento alle ultime dichiarazioni dell’imprenditore: per esempio, Trump potrebbe annullare le recenti disposizioni varate dall’amministrazione Biden sugli standard di emissione e consumo delle auto, rivedere le regole del Dipartimento del Tesoro che determinano i criteri di accesso ai crediti d’imposta.

Industria e mercato. Bill Ford, ha già lanciato un avvertimento: “Come azienda, il nostro arco temporale di pianificazione è molto più lungo dei cicli elettorali. Quando ci troviamo tra l’incudine e il martello per colpa dei politici, per noi diventa davvero difficile fare impresa”. Detto questo, non è neanche detto che un Congresso in mani repubblicane sia completamente favorevole a un’inversione di rotta. Il New York Times ricorda, infatti, che molti degli attuali senatori sono stati eletti in Stati che stanno beneficiando dei crediti d’imposta dell’Ira. Insomma, non manca la possibilità di una fronda interna, a dimostrazione di come sia difficile passare dalle parole ai fatti. Ma con Trump tutto può succedere.

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